London Chess Classic 2012 – Day 5

Grande giornata ieri qui al London Classic, d’altronde non capita spesso di avere 4 risultati decisivi su 4 partite!

Si era capito subito sin dall’inizio delle partite che sarebbero “volate le mazzate”‘; perchè erano presenti degli accoppiamenti piu’ sbilanciati del solito, perchè si trovavano opposti due giocatori molto attivi come Judit Polgar e Hikaru Nakamura…ed infine perchè Carlsen in questo momento è in una zona tutta sua da dove fa quello che vuole e quando magari non è la posizione ottenuta a giustificare una vittoria ci pensa l’avversario del giorno a contribuire in modo decisivo…vedi Adams ieri!

Tornando alla cronaca (fredda è impossibile perchè per principio lasciamo quella e le analisi delle partite a siti molto piu’ organizzati di noi) si cominciava con un Sir Gawain Jones che partiva lancia in resta all’assalto di un Vishy Anand che tutti avevano giudicato un po’ spento nelle prime partite (e non solo qui, purtroppo…), l’inglese ha scelto di abbandonare la consueta apertura di re (1. e4) per quella di donna (1.d4) per impostare una linea anti Gruenfeld molto specifica (3. f3) adottata dallo stesso Anand contro lo sfidante al titolo di campione del  mondo, Boris Gelfand durante la partita decisiva del match mondiale, dello scorso maggio.

Non sapremo mai cosa aveva preparato Gawain contro eventuali altre risposte del nero (Nimzoindiana, Slava e Gambetto di Donnna fra tutte) quello che sappiamo è che pero’ i commentatori hanno dimostrato tutti una certa perplessità nei confronti della scelta dell’inglese un po’ perchè fuori dal suo repertorio e dalla sua esperienza ed un po’ appunto per il lavoro di preparazione teorica che l’indiano doveva aver svolto per il match mondiale.

L’esito è pero’ sotto gli occhi di tutti…poco piu’ di 20 mosse ed era già tutto finito. Troppo avventurose ed ottimistiche alcune delle scelte compiute alla scacchiera da Jones, ed in posizione così sbilanciate basta poco perchè le cose prendano una brutta piega e contro giocatori della forza di Anand (e degli altri qui presenti) non ci sono quasi mai seconde occasioni.

Anand sacrifica un pedone con …e4 ed in posizione già compromessa l’ottimistica (o ormai forzata, dipende dai punti di vista) fxe4 del bianco lo lascia con il re al centro e tagliato fuori dal potersi rifugiare sul lato di donna (non parliamo dei buchi presenti su quello di re!) ed ecco che sotto la pressione tattica della posizione avviene il collasso finale. Niente di piu’ classico!

Anche in sala analisi ieri grande giornata! Era di turno, come giocatore di riposo, il n°2 del mondo l’armeno Levon Aronian: uno, se non il giocatore piu’ simpatico, fra i primi 10 al mondo ma anche un commentatore molto disponibile e generoso nell’esprimere, con una modestia encomiabile per la sua forza, le proprie valutazioni relative alle partite del giorno. Incalzato dunque dai commentatori ufficiali in merito al sacrificio del pedone e5 compiuto da Anand, sottolineando che cosi’ si lasciava al bianco due potenziali forti pedoni centrali per il finale, Aronian non aveva dubbi nel giudicare la cosa irrilevante. D’altronde come disse un altro molto forte prima di lui “Fra l’apertura ed il finale la dea Caissa ha inserito il centro partita!” e in quella fase la presenza dei pedoni del bianco in d5 ed e4 contava molto meno della insicurezza del proprio re o della letale attività dei pezzi del nero.

Ieri pero’ come ho scritto anche su Twitter ci sarebbero volute 4 teste e 8 occhi per riuscire  a seguire i contemporanei sviluppi delle partite in corso!

Lo stesso Levon ogni tanto chiedeva di abbandonare la Gawain Jones – Vishy Anand per approfondire quanto avveniva sulle altre scacchiere ( si sa che gli inglesi, essendo molto patriottici, tendono spesso a soffermarsi piu’ lungamente sull’andamento delle partite del giorno dove sono presenti i loro rappresentanti) ed in particolare sulla Kramnik – McShane, vista la giornata caratterizzata da una particolare aggressività tattica del russo, e dalla Adams – Carlsen, dove in una Ruy Lopez atipica (da parte del nero si aveva l’alfiere di bianco sviluppato in d7 invece che in b7, il cavallo di donna mantenuto lungamente in c6 e nessuna propensione ad aumentare dunque il controllo sul centro con c5) ad un certo appunto dopo l’ispirta cxb4 operata dall’inglese la posizione del norvegese appariva inferiore. Piu’ tardi lo stesso Carlsen giunto in fase di commento post partita ha ammesso di aver valutato la posizione dopo la scelta di …Ad6 come favorevole al bianco e di essere stato moderatamente preoccupato….cosa che , hanno detto un po’ tutti, è già moltissimo visto lo stato di grazia e la sicurezza con cui si trova attualmente a giocare.

Chicca finale di Aronian prima di lasciare la sala analisi, incalzato dai commentatori sulla eterna disputa alfiere vs. cavallo, ha detto la sua “Nel 70% dei casi la superiorità dell’alfiere è evidente” aggiungeremmo noi poveri mortali che il problema è anche saperli valorizzare al meglio questi benedetti alfieri…e qui al mente non puo’ che portarmi ad un amico MF monzese, vero e proprio esperto sotto questo aspetto!

Tornando seri e composti va detto che l’altro aspetto singolare della giornata  stata l’interpretazione delle aperture operata dai singoli giocatori, un’interpretazione che ha spostato le stesse in direzioni anche diverse rispetto a quanto avviene di solito. Ecco dunque come la Kramnik – McShane (poi identificata come la partita del giorno!) iniziata come una Slava si trasformava ben presto in una Siciliana Svesnikov causa il tipo di struttura definitasi al centro e la posizione dei pezzi leggeri e del re non arroccato (tipici di alcuni sviluppi di questa specifica variante della Siciliana) oppure della Judit Polgar – Hikaru Nakamura dove un’iniziale Ruy Lopez, grazie alle inclinazioni “siciliane” dei due giocatori ha cominciato presto ad assumere essa stessa tale caratteristiche.

Tutti si sono soffermati pero’ soprattutto sulla prima partita dove, Vladimir Kramnik, una volta operato un promettente sacrificio di qualità (lasciando in presa la torre a1 al cavallo nero arrivato in b3) e complice le ristrettezze di tempo di Luke McShane, stava prendendo in mano la posizione trasformando la promettente iniziativa in un attacco diretto al re del nero. C’è voluta tutta la bravura analitica dell’inglese per evitare di perdere materiale o prendere matto ed allo stesso tempo raggiungere la 40esima ma tutto questo non è bastato di fronte alla severità del precettore russo che ha impartito implacabile la sua lezione fino costringere l’avversario all’abbandono.

Questo ci è permesso di avere Kramnik in sala commento e come già scritto lo scorso anno, se Aronian è il giocatore piu’ simpatico e disponibile, non c’è dubbio alcuno che Kramnik sia il meglio dal punto di vista della spiegazione!

 

Molto divertente ieri il siparietto che lo ha visto incalzato da Nigel Short, il quale sottolineava da un parte come inizialmente la posizione di McShane non fosse affatto inferiore ed il computer la valutasse come di parità dinamica e dall’altra che era inconsueto vedere Vladimir tatticamente cosi’ aggressivo e pronto a lottare piu’ per l’iniziativa che non per ottenere dei plus posizionali o materialistici.

Niente affatto infastidito od offeso il russo ha replicato argutamente dicendo:

“Caro Nigel non conta solo il mero giudizio del computer sul bilanciamento della posizione conta anche, se non soprattutto in certi casi, la facilità di gestire e giocar la stessa e tieni presente che è indubbio che nella partita di oggi fosse piu’ facile trattare la posizione del bianco che non quella del nero”

e a seguire

“Quanto alla mia propensione tattica non devi dimenticarti che sono cresciuto e mi sono formato alla scuola russa di Botvinnik e Kasparov e li’ sanno bene come insegnarti a valutare non solo l’importanza dei fattori posizionali ma anche quella dei fattori dinamici!

….ovazione del pubblico presente in sala analisi e Game, Set, Match per Vladimir Kramnik 🙂

Nel frattempo che si concludeva tutto questo si consumava il dramma sportivo di Michael Adams, il quale dopo aver potuto disporre, a tratti, di una posizione superiore ed averla vista scivolare fra le dita (complice anche il gioco sereno e preciso di Magnus) ha commesso, senza motivi legati al poco tempo sull’orologio, una seria svista.

Implacabile lo squalo Carlsen ne approfittato guadagnando un pedone e dimostrando con tecnica ineccepibile come nonostante la presenza delle regine sulla scacchiera anche un pedone di vantaggio fosse sufficiente per prendersi il punto intero. Niente da dire…è diventato ancora piu’ forte…qui sono ogni giorno piu’ attoniti di fronte a tale dimostrazione di forza, e dire che ha già vinto questo torneo due volte in due anni!

Ci sarebbe molto altro da dire ad esempio note di colore, inside rumours e altro ma oggi visto che le partite lo meritavano davvero ho preferito concentrarmi di piu’ sugli aspetti prettamente tecnico-agonistici 🙂

Per il resto avremo tempo! A proposito ho mandato (con fatica) una 50ina di foto dell’evento che oltre ad essere già disponibili su facebook nel gruppo C.P. dovrebbero arrivare in giornata anche qui sul sito.

Alla prossima da Londra, vostro

Silversurfer

 

 

 

 

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