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Scacchi a Scuola

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Perché gli scacchi nella scuola

Gli scacchi sono un gioco universale, antichissimo, di origine leggendaria, che mette insieme Oriente e Occidente, e presenta aspetti cognitivi, affettivi, immaginativi che, coinvolgendo varie dimensioni dello sviluppo del bambino, sono adatti per progetti educativi e rieducativi indirizzati a diverse fasce di età – prescolare (scuola dell’infanzia) e scolare (scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado)

I benefici degli scacchi sugli studenti sono enormi:

✓ Sviluppano l’abilità di visualizzare le mosse e le sequenze di mosse nella loro mente;
✓ Spingono a risolvere I problemi con un approccio analitico e ad applicare la conoscenza e le dinamiche acquisite con una modalità creativa invece che ripetitiva;
✓ Migliorano creatività, intuizione e memoria;
✓ Aumentano la fiducia in sè stessi e l’autostima;
✓ Insegnano, determinazione, auto-motivazione, sportività;
✓ Incoraggiano a creare piani e progettualità e a focalizzare i propri pensieri e le proprie energie;
✓ Impegnano il tempo in una modalità positiva che arricchisce;
✓ Incoraggiano l’applicazione di concentrazione, pazienza e perseveranza.

SCACCHI... sport della mente

Chess Projects - SCACCHI... sport della mente

Chess Projects - SCACCHI... sport della mente

Progetto Scacchi a Scuola

Gli scacchi, lo sport della mente per eccellenza, sono al tempo stesso un gioco, una scienza, un’arte e un linguaggio universale in grado di unire il mondo e le generazioni, ma con essi si può fare questo e molto di più infatti imparando a giocare a scacchi, si svilupperanno le proprie doti mnemoniche, creative e riflessive, migliorando così le capacità di concentrazione ed il controllo emotivo con ampi benefici anche a livello scolastico.

Gli scacchi presentano aspetti cognitivi, affettivi, immaginativi che, coinvolgendo varie dimensioni dello sviluppo del bambino, sono adatti per progetti educativi e rieducativi indirizzati a diverse fasce di età – prescolare (scuola dell’infanzia) e scolare (scuola primaria e secondaria di primo grado): sfatiamo, quindi, l’idea di luogo comune degli scacchi come gioco praticato in ambiti esclusivi e prevalentemente adulti, ambienti quieti e solitari, funzionali a un’attività ritenuta prettamente cerebrale, tale da sconsigliarne la pratica ai più piccoli.

Le rilevazioni scolastiche denotano, sempre più spesso, diffusi deficit nella capacità di attenzione e concentrazione. Si fanno sempre più cose e sempre più in fretta. Pensare prima di muovere, una necessità che caratterizza il gioco degli scacchi, nell’attuale contesto è diventato un gesto inusuale.

Lo strumento principale da noi adottato per combattere tutto questo è «il Progetto Scacchi a Scuola», diffuso nei più prestigiosi istituti scolastici di Milano e provincia e dal 2022 anche a Roma.

L’obiettivo del «Progetto Scacchi a Scuola» è dunque utilizzare gli scacchi, e soprattutto il contesto scacchistico, come strumenti educativi senza puntare all’insegnamento del gioco in sé, poiché in ambiente scolastico di esso interessano non la didattica e la teoria scacchistica, ma gli aspetti metacognitivi, cognitivi, affettivi, relazionali, etici e sociali connessi con le situazioni di gioco, che migliorano le capacità attentive e di concentrazione e implementano le abilità metacognitive e mentalistiche (Teoria della Mente).

L’inserimento della pratica del gioco degli scacchi a scuola può aiutare a far fronte alle problematiche sottolineate perché permette di:

□ educare alle regole e al senso sociale e di comunità;
□ stimolare il pensiero e la libera espressione responsabile come valore in sé, al di là delle competenze scacchistiche acquisite;
□ educare al piacere dell’impegno mentale;
□ favorire il rispetto per gli altri, abituare ad accettare e ad affrontare le difficoltà quotidiane;
□ favorire i rapporti tra i pari nel gruppo per la socializzazione e l’arricchimento personale;
□ accrescere il senso critico ed autocritico (valutazione ed autovalutazione simbolica);
□ sviluppare gradualmente le capacità di analisi, valutazione, sintesi e   organizzazione delle attività e degli interessi personali.
□ progetto sportivo educativo
□ creare una continuità educativa e valoriale scuola-famiglia (genitori, nonni, fratelli, parenti);
□ favorire l’integrazione della disabilità e delle diverse etnie.

Chess Projects, fin dalla sua fondazione nel 2010, promuove l’insegnamento del gioco degli scacchi nell’ambito di associazioni, istituti scolastici, enti pubblici e privati, associazioni ed altri, mediante progetti sportivi didattici e educativi, come strumento di formazione psico-fisica e sociale dell’individuo.

Il «Progetto Scacchi a Scuola» è attuato sia in forma curricolare (indicativamente su moduli da 10/12 lezioni da 1h ciascuna) che extracurricolare (indicativamente su moduli da 25/30 lezioni da 90 minuti ciascuna): esso risulta essere in linea con le Indicazioni nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione del MIUR e con la Dichiarazione 0050/2011 “Progetto scacchi a scuola”, approvata dal Parlamento dell’Unione Europea nel marzo 2012 (vedi allegato) per la diffusione di progetti educativi.

Nei corsi scolastici la partecipazione potrà diventare propedeutica a far parte del team che rappresenterà il proprio istituto alle Finali Provinciali dei Campionati Studenteschi di scacchi, organizzati ogni anno dalla Federazione Scacchistica Italiana, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione.

La partecipazione ai tornei è divertimento ma non è fine a sé stessa infatti è finalizzata ad una più approfondita acquisizione della conoscenza teorico-pratica del gioco, ma soprattutto al rafforzamento del carattere, alla capacità di affrontare situazioni problematiche senza perdere la testa facendo ricorso e gestendo tutte le risorse fisiche e mentali disponibili, oltre ad essere momento di incontro, conoscenza e confronto tra i pari.

I nostri corsi di scacchi e le nostre lezioni, sia collettive che individuali, sono sempre supervisionate da  istruttori  esperti  e  qualificati FSI/CONI ed indicativamente strutturate in un momento didattico, per apprendere il  gioco ed  uno ludico per giocare con l’istruttore o con i propri compagni di corso.

I nostri trainer sono sempre a disposizione per lezioni individuali di approfondimento per coloro che praticano già attività agonistica e sono desiderosi di migliorare la propria tecnica e le proprie performance, in un clima sereno e divertente.

I valori negli scacchi

Nel gioco degli scacchi le funzioni educative più evidenti sono le funzioni socializzante, cognitiva ed etica, ma questo non significa che l’affettività, le emozioni e la sensibilità debbano essere poste in secondo piano.

Gli scacchi sono un gioco, un linguaggio universale e uno sport che tutti possono praticare divertendosi.

Questo è dimostrato dalle ricerche, dall’interesse e dall’entusiasmo con cui sempre più giovani giocano a scuola e nelle associazioni scacchistiche italiane.

Scacchi e bullismo

Gli scacchi come strumento pedagogico per promuovere le capacità mentalistiche nelle situazioni di aggressività tra pari. Se la ricerca scientifica ha ormai dimostrato che gli scacchi rappresentano un’attività ludica e sportiva capace di potenziare lo sviluppo cognitivo in età evolutiva, oggi, come vediamo, sono molte le esperienze che utilizzano questo gioco come strumento di intervento e di riabilitazione nelle situazioni di sviluppo critico.

Il gioco degli scacchi implementa le capacità mentalistiche del soggetto; in particolare, sviluppa quella che in ambito psicologico viene chiamata “teoria della mente”.
La teoria della mente è intesa come la capacità del soggetto di comprendere gli stati mentali propri e altrui in termini di desideri, credenze, pensieri, emozioni e di spiegare e prevedere sulla base di tali inferenze il comportamento proprio e degli altri. Nella vita quotidiana, ciascuno di noi fa riferimento a questa capacità ogni qualvolta entra in interazione con gli altri e tale abilità sembra essere indispensabile per una accurata comprensione sociale e un’efficace comunicazione verbale.

Negli scacchi è molto chiaro il riferimento alla lettura della mente altrui; ogni giocatore pensa al pensiero dell’avversario per prevederne le mosse e per mettere in atto processi di decision making rispetto alla tattica e alla strategia da utilizzare nella partita. Nonostante la teoria della mente sia una capacità così importante per le nostre competenze sociali, la qualità della mentalizzazione non è uguale in tutti i soggetti.

Le funzioni educative del gioco degli scacchi

Premessa
Gli scacchi danno vita a una partita tra due giocatori che si pongono in competizione cognitiva, un’attività chiaramente dialettica, ossia: gli scacchisti non possono ragionare in modo indipendente, devono pensare l’uno sul pensiero dell’altro, in una situazione che li costringe ad assumere una posizione metacognitiva ben finalizzata.

Queste caratteristiche contribuiscono a rendere il gioco degli scacchi un’attività sportiva in cui i piccoli giocatori possono esprimere la propria aggressività all’interno di una cornice con regole e limiti bene definite; inoltre, per il sua dimensione socializzante, il gioco degli scacchi stimola l’integrazione sociale.

Tenendo conto di questi aspetti del funzionamento mentale, il progetto educativo che proponiamo, con un’impostazione legata alla teoria della mente, punta a concretizzare, per mezzo degli scacchi, un percorso di crescita, cognitivo e relazionale, giocando a scuola e in gruppo, per trasformare l’esperienza in un’occasione educativa condivisa per lo sviluppo e la socializzazione del bambino.

Le funzioni educative del gioco degli scacchi
Il gioco è una dimensione centrale e pervasiva dell’infanzia, al punto che all’art. 31 della “Convenzione sui diritti dell’infanzia” (ONU, 1989; Paces Barba, 1993) viene riconosciuto anche il diritto al gioco. Il gioco ha valore educativo ed è essenziale per la maturazione globale del fanciullo, in quanto favorisce lo sviluppo delle diverse dimensioni della sua personalità. Si tratta di un fenomeno altamente complesso che ha alimentato diverse teorie raccogliendo interesse e validità rispetto agli aspetti indagati (Bal Filoramo, 2001, 2002, 2003, 2004, 2008).

Funzione linguistica: sottolinea lo scambio linguistico presente nell’interazione nei giochi non individuali; l’apprendimento e l’uso di nuovi termini nel contesto di gioco; il seguire le istruzioni verbali per imparare il gioco. Vi sono poi i giochi linguistici mirati allo sviluppo del linguaggio.

Funzione motoria: propria dei giochi di movimento, favorisce la coordinazione dinamica generale, il controllo posturale e la conoscenza del proprio corpo. Viene attribuita anche a giochi di manipolazione che favoriscono la motricità fine.

Funzione creativa: il gioco stimola la creatività, nel senso che arricchisce la fantasia (specialmente i giochi d’imitazione fantastica e drammatizzazione, spontanei e non strutturati, che attivano le capacità simboliche e/o rappresentative), e la ricerca di soluzioni nuove e originali (qui si sovrappone alla funzione cognitiva).

Funzione cognitiva: il gioco è un mezzo di costruzione e consolidamento delle strutture cognitive. I diversi giochi attivano, ciascuno in misura diversa, capacità e processi cognitivi coinvolti, costituendo fonti di apprendimento. Per questo il gioco è usato nella scuola come strumento di apprendimento che promuove abilità e conoscenze. Si ritiene che sia addirittura più importante educare a giocare che educare attraverso il gioco, valorizzando il gioco non solo come strategia didattica, bensì come esperienza vitale per il bambino, che già di per sé ha una forte valenza educativa.

Funzione etica: è attribuita specialmente al gioco di squadra e al gioco con regole. Nel primo caso favorisce lo spirito di solidarietà del gruppo, responsabilizzando il bambino nei confronti dei compagni armonizzando i propri comportamenti con quelli altrui, superando il proprio individualismo. Nel secondo caso il bambino impara il rispetto delle regole e sviluppa concetti di equità, turnazione, reciprocità e può essere guidato a rifiutare atteggiamenti prevaricatori, scorretti e ingiusti, che non permettono lo svolgimento regolare del gioco. Se il gioco utilizza oggetti o strumenti particolari, abitua il bambino al rispetto e alla cura di essi.

Obiettivi specifici e obiettivi fondamentali

OBIETTIVI SPECIFICI
Nel gioco degli scacchi le funzioni educative più evidenti sono le funzioni socializzante, cognitiva ed etica, ma questo non significa che l’affettività, le emozioni e la sensibilità debbano essere poste in secondo piano.
Attraverso un adeguato approccio le funzioni del gioco degli scacchi saranno valorizzate in una prospettiva educativa (Nobile, 1994; FSI, 2005).

OBIETTIVI FONDAMENTALI
• Approfondire e applicare i concetti teorico-pratici elementari e fondamentali del gioco degli scacchi portando gli allievi alla loro conoscenza completa.
• Offrire uno strumento piacevole, oltre che impegnativo, per favorire lo sviluppo cognitivo e affettivo (pensiero formale, fiducia nei propri mezzi, rispetto dell’altro, accettazione del confronto e delle critiche).

SVILUPPO MENTALE
• affrontare e risolvere situazioni problematiche e di presa di decisione;
• sviluppare le capacità logiche, di ragionamento e di astrazione;
• sviluppare capacità di analisi, sintesi, approfondimento;
• rafforzare la memoria in generale, la memoria visiva in particolare e quindi l’attenzione;
• sviluppare la creatività, la fantasia;
• favorire, con lo sviluppo del linguaggio scacchistico, la capacità e l’abilità d’argomentazione;
• stimolare il pensiero formale-organizzato.

FORMAZIONE DELLA COSCIENZA SOCIALE
• rispettare le regole e la correttezza;
• rispettare l’avversario;
• favorire e sviluppare la leale competitività;
• sublimare nel gioco la propria aggressività;
• accettare la sconfitta e adattarsi alla realtà.

FORMAZIONE DEL CARATTERE
• migliorare le capacità di riflessione;
• controllare l’impulsività, l’emotività, l’approssimazione, la superficialità e la presunzione;
• sviluppare l’esercizio della pazienza;
• favorire la formazione di una coscienza autocritica;
• stimolare la fiducia in se stessi, l’autocontrollo, le capacità decisionali, il senso di responsabilità e la maturazione generale;
• incoraggiare e sviluppare lo spirito d’iniziativa;
• stimolare l’autovalutazione, l’autoregolazione delle emozioni;
• sviluppare un’equilibrata valutazione dei propri comportamenti.

Metodologie didattiche

Ogni lezione sarà articolata in quattro possibili momenti:

a) esposizione teorica su scacchiera magnetica ed esercitazioni;
b) partite simultanee (l’istruttore gioca contemporaneamente contro ogni singolo allievo);
c) partite tra gli allievi (individuali e a squadre) sotto la supervisione degli istruttori-educatori con verifica della correttezza delle mosse e del comportamento;
d) quiz e problemi scacchistici da risolvere singolarmente o in gruppi.

SCACCHI
... sport della mente
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Dichiarazione
programmatica UE
Dichiarazione scritta sull'introduzione del programma Scacchi a scuola nei sistemi d'istruzione dell'Unione europea

"La Regina degli Scacchi"
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Contatti

• e-mail: info@chesspro.it
• tel.: +39 3496519747

Prego contattare la segreteria della vostra scuola per finalizzare le iscrizioni al corso di scacchi

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